Ritardo Mentale
Lo sviluppo individuale non avviene nei modi più conformi e quindi si possono verificare alterazioni dovute ad anomalie o patologie di diverso tipo determinate sia dai fattori biologici sia dai fattori psicologici e ambientali. Possiamo parlare di ritardo mentale quando ci troviamo di fronte a deficit cognitivi che comportano uno sviluppo cognitivo atipico.
Possibili cause:
- ereditarie, alcune malattie metaboliche possono dare origine ai danni cerebrali molto gravi
-alterazioni precoci dello sviluppo embrionale, possono essere mutazioni cromosomiche ad esempio la sindrome di Down o a danni prenatali dovuti a sostanze tossiche
-problemi durante la gravidanza o nel periodo perinatale, che possono essere malnutrizione del feto, prematurità, ipossia
-condizioni mediche generali durante l’infanzia o la fanciullezza, infezioni, traumi, avvelenamenti, oppure fattori ambientali, un’altra causa può essere la presenza di disturbi mentali gravi, come, l’autismo
Per ridurre i problemi relativi al ritardo mentale un grande ruolo lo gioca la prevenzione. Essa può essere effettuata attraverso normali controlli ostetrici.
Disturbi della comunicazione
I due disturbi dell’infanzia che vengono diagnosticati più frequentemente sono: i disturbi della comunicazione e e quelli dell’apprendimento.
Nello sviluppo dei bambini la funzione linguistica appare circa dopo i 2 anni, ma ovviamente non è uguale per tutti. Quando il disturbo del linguaggio può essere fatto risalire a una lesione o a una malformazione del cervello, esso viene definito funzionale.
Le diverse tipologie di disturbo: i disturbi del linguaggio possono essere distinti in questo modo:
- disturbi centrali, raggruppati sotto il titolo di afasia, questi disturbi manifestano sintomi diversi a seconda dell’area del cervello compromessa
-disturbi di produzione o emissione, patologie che si manifestano nella balbuzie, ovvero un’anomalia nel fluire dell’ eloquio. Accanto alle balbuzie devono essere ricordate le aplologia, ovvero emissione troppo veloce del linguaggio con omissione di parole e inversione dell’ordine delle stesse
-disturbo della fonazione, incapacità di usare i suoni del linguaggio rispetto al livello di sviluppo raggiunto , può essere un deficit sensoriale, motoria della parola, oppure una forma di mutismo selettivo
Disturbi dell’apprendimento (DSA)
Difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, hanno cause neurobiologiche che consistono nella disfunzione delle aree cerebrali coinvolte nel riconoscimento di lettere, parole e numeri, e si possono raggruppare in: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculi.
Dislessia: problema legato alla capacità di leggere e alle volte di scrittura. Le manifestazioni più comuni di questi disturbi sono l’omissione, l’inversione e la sostituzione di lettere simmetriche
Discalculia: l’incapacità di fare i calcoli, ha sintomi analoghi a quegli della dislessia
Difficoltà di scrittura: i termini che usiamo in questo ambito sono l’agrafia e la disgrafia.
Quest’ultima è suddivisa in due gruppi: agrafie centrali e periferiche
Agrafie Centrali: - lessicale: scrivere una parola per come là si sente la pronuncia
Fonologia: il soggetto ha difficoltà a scrivere le parole senza senso, cioè non conosciute
Profonda: scrivere commettendo errori semantici, cioè relativi al significato della parola
Agrafie Periferiche:-da neglet: sostituzione o amputazione della parola sinistra del grafema
Aprassica: soggetto incapace di compiere dei gesti complessi e opta per la strada più semplice
Ci sono altri tipi di agrafia che però non fanno parte dei due sottogruppi
Ideatoria: non sapere scrivere lettere e parole sotto dettatura, anche se il soggetto mantiene comunque la capacità di scrivere copiando le lettere.
Spaziale: utilizza lo spazio in modo errato
Disgrafia: difficoltà nell’apprendimento della scrittura.
BES: bisogni educativi speciali. Tre grandi categorie: disabilità, disturbi evolutivi specifici e lo svantaggio socio economico, linguistico e culturale

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