giovedì 30 gennaio 2025

La stratificazione sociale

 Strati sociali 

Ogni società all’interno di sé presenta degli strati sociali che si differenziano tra loro per il diverso accesso che hanno gli individui singoli alle risorse comuni. La disuguaglianza sociale porta ad una stratificazione sociale cioè quel carattere della società che porta alla creazione di più strati sociali 

Quando un individuo passa da uno strato sociale all’altro parliamo di mobilità sociale. 

Nelle società antiche o quelle del terzo mondo le posizioni all’interno della stratificazione sono attribuite in gran parte per nascita. In una società che si basa sul principio dell’appartenenza per nascita si ha un grado molto basso di mobilità sociale ad esempio in India. 

In Occidente invece la gerarchia della posizione sociale non è stabilita in base alla nascita, ma viene stabilita in virtù di fattori legati alla vita individuale. Uno dei principali indicatori della propria posizione sociale è il denaro. 

I TIPI DI MOBILITÀ SOCIALE:

Mobilità collettiva e Mobilità individuale,Mobilità Intergenerazionale e Mobilità Intragenerazionale, Mobilità Verticale e Mobilità Orizzontale



martedì 28 gennaio 2025

Il potere e la disuguaglianza

 Il fenomeno del potere

La gerarchia delle posizioni nelle organizzazioni non è, in prima battuta, basata sul valore o sul prestigio, ma sul Potere. Chi ha più potere comanda (esempio calcio). Una posizione é gerarchicamente superiore a un’altra quando chi la occupa ha l’autorità di far fare determinate cose a chi occupa la posizione sottoposta e ciò indipendentemente dalle qualità personali degli individui coinvolti.  Avere una gerarchia è molto importante nelle strutture sociali, ad esempio negli uffici. Ogni organizzazione sociale presenta al proprio interno una distinzione più o meno rigida di ruoli o posizioni. Questo implica una distribuzione differenziata del potere. L’esistenza di organizzazioni sociali implica necessariamente una distribuzione differenziata del potere. Con l’esempio dell’azienda capiamo che il potere non è affatto limitato dalla sfera politica o dello Stato. A ogni livello sociale esistono rapporti di potere , e ogni singolo individuo ne è coinvolto. Max Weber dice che il potere si un certo soggetto porta all’obbedienza da parte di altre persone. 

                
Potere informale e autorità
Weber individua un altro tipo di forma di potere che descrive come la probabilità che un certo soggetto ha di imporre la propria volontà all’interno di una relazione sociale e di vedere la sua volontà attuata nonostante l’opposizione di altri. Nelle relazioni sociali si verificano dei conflitti sociali ( uscite con gli amici). Le disuguaglianze nella distribuzione del potere non sono non sono un prodotto esclusivo della società istituzionalizzata ma hanno radici nei rapporti umani 
Distinguiamo dunque le relazioni di potere informale che pervadono tutte le interazioni sociali e le relazioni di potere istituzionalizzate, cioè rese ufficiali da un sistema di posizioni e di ruoli più o meno accettate. Si parla allora in questo caso di Autorità. Quest’ultima dipende dalla posizione sociale e non dalla sua personalità . 


La disuguaglianza 

Questa viene causata dalla distribuzione differenziata del potere perché non c’è uguaglianza tra chi comanda e chi ubbidisce. In tutte le società non solo c’è una inadeguata divisione dei poteri ma anche una inadeguata divisione delle risorse sociali. Quest’ultime sono le ricchezze che la società mette a disposizione dei propri membri. In senso generale la disuguaglianza sociale avviene quando gli individui che appartengono a una certa società non hanno uguale accesso alle risorse che quest’ultima mette a disposizione. 
FORME DI DISUGUAGLIANZA 
-DISUGUAGLIANZA DI RICCHEZZA ECONOMICA
-DISUGUAGLIANZA DI PRESTIGIO 
-DISUGUAGLIANZA DALL’ISTRUZIONE
I principali fattori di disuguaglianza sono legati alla posizione occupata da ciascuno di noi nella vita professionale.

 
                                 


 

domenica 26 gennaio 2025

Leggere la sociologia

 Il nuovo arrivato ( Peter Berger e Thomas Luckmann):

Il tema centrale del testo è il processo di socializzazione dell’individuo e la costruzione della realtà sociale attraverso le istituzioni. 
Fin dalla nascita l’individuo il nuovo arrivato è immerso in un contesto sociale che ne plasma il comportamento e il pensiero. Il neonato quindi é un estraneo che deve apprendere le regole della società per integrarsi. 
Con questo testo Berger e Luckmann dimostrano come la società non sia un’entità statica ma un prodotto di interazione umana continuamente in cambiamento attraverso le istituzioni e il linguaggio 
.                                                                                

Il confetti di ruolo ( Goffman) 

In sociologia il ruolo è l’insieme di comportamenti attesi da un individuo in una determinata posizione sociale. Ogni individuo interpreta diversi ruoli a seconda del contesto e delle persone con cui interagisce. L’individuo può adattare il proprio comportamento in base alle circostanze, modificando il ruolo per mantenere una buona immagine di sé. Si può però verificare un conflitto di ruolo quando si devono soddisfare aspettative contrastanti derivanti da ruoli che ricopre contemporaneamente. Per concludere secondo Goffman, i ruoli non sono rigidi ma flessibili, e gli individui li interpretano per adattarsi alle situazioni sociali .

I gruppi e le istituzioni ( Charles H.Cooley)
L’autore parte definendo i gruppi primari cioè quei gruppi caratterizzati da un’intima associazione e cooperazione. Essi formano la natura sociale e gli degli del singolo individuo. Quest’unità però non é sempre un’unità puramente di armonia e di amore anzi di solito é un’unità differenziata e competitiva dove però il singolo individuo si manterrà fedele a criteri comuni di servizio e di lealtà.
L’istituzione é definito e stabilito dallo spirito pubblico (coscienza collettiva che emerge dall’interazione tra individui e società). 

                                                                                          

Lo Stato nascente ( Francesco Alberoni) 

Il titolo é intuitivo, l’autore ci spiega la condizione iniziale da cui scaturisce un movimento sociale, quel momento in cui le barriere istituzionali vengono superate grazie all’emergere di una nuova coscienza collettiva. Lo Stato nascente si pone in mezzo all’aspetto istituzionale e l’aspetto di vita quotidiano. Con l’inizio dello Stato nascente si interrompono le caratteristiche delle relazioni sociali istituzionali e le forme della vita quotidiana e si entra in uno stato con proprietà particolari. Per passare da uno stato all’altro ci deve essere per forza in mezzo lo Stato nascente. 






sabato 25 gennaio 2025

Psicologia sociale 2

L’interazione sociale: 

L’interazionismo simbolico è una teoria che si concentra su come le persone costruiscono significati e realtà attraverso le interazioni sociali. Quindi i significati non sono fissi ma gli individui singoli possono modificarli. Questo concetto viene introdotto da Herbert Blumer per spiegare gli elementi caratterizzanti l’ambiente sociale in cui nasce e cresce un bambino. Prima di lui però viene un altro mastro cioè George Herbert Mead. Per lo studioso l’individuo non nasce con una personalità ben definita ma essa si forma grazie ai processi di interazione sociale, l’individuo è quindi un prodotto sociale. 

CARATTERE SIMBOLICO: simboli, i cui significati sono condivisi all’interno di un gruppo sociale 

Nel bambino i primi cenni di linguaggio sono il risultato di una imitazione. Per lo studioso il linguaggio è l’elemento essenziale per la formazione e lo sviluppo del sé. 

Il sé: una struttura attiva rispetto all’ambiente, un processo sociale di autointerazione. Quest’ultima è l’attribuzione di significati a persone e eventi. Ogni attribuzione cambia da singolo a singolo perché cambia il sé. 

STADI DI SVILUPPO DEL SÉ: 

Pre rappresentazione: il bambino imita il comportamento dell’adulto però non è ancora in grado di assumere il ruolo dell’altro

Rappresentazione: il bambino assume il ruolo dell’altro quindi vede se stesso come gli altri lo vedono 

LO SVILUPPO DEL SÉ NELLA TEORIA DI SULLIVAN

SULLIVAN definisce il sé come quel che noi vediamo di noi stessi fin da bambini. 

Impariamo a conoscerci attraverso le reazioni altrui ai nostri comportamenti, mediante le loro opinioni su di noi. Un’altra modo per ottenere informazioni su noi stessi è il confronto sociale. 



venerdì 24 gennaio 2025

Psicologia sociale 1

La psicologia sociale è l’indagine sui comportamenti degli individui nelle loro interazioni con gli altri e l’influenza dei gruppi sociali, delle istituzioni e delle culture sulla singola persona.  Lo studio di questa materia iniziò a fine ottocento negli Stati Uniti d’America, con psicologi che si occuparono di psicologia delle folle. Dopo la seconda guerra mondiale molti psicologi emigrarono in America, tra cui Lewis Kurt, profugo ebreo proveniente da Berlino e membro della Gestalt. In Europa la psicologia sociale si iniziò a sviluppare molto più tardi.

PSICOLOGIA DELLE FOLLE:

All’interno della folla il singolo manifesta comportamenti irrazionali, istintivi e agiscono come se fossero contagiati dalla condotta degli altri. 

Il primo a parlarle di questo argomento è Le Bon nel 1895 ne : Psicologia delle folle. Per lo studioso il singolo quando è parte della folla mette in atto comportamenti e atteggiamenti istintivi, meno razionali rispetto a quelli che esprime quando è solo. C’è una sorta di contagio all’interno della folla, un effetto suggestivo. Le Bon sottolinea quindi che l’individuo quando fa parte della folla la sua parte irrazionale prevale su quella razionale. Serve un capo per orientare queste tendenze istintive. 

L’annullamento del singolo nella folla:

Nel 1921 Freud riprese i temi iniziati da Le Bon in: Psicologia delle masse analisi dell’io. Freud sostiene che per capire il comportamento della folla bisogna anzitutto capire il comportamento del singolo. Quando l’uomo è componente di una massa, le une caratteristiche personali scompaiono. La personalità del singolo si annulla lasciando spazio alla personalità della massa. In questo senso l’uomo acquista un senso di potenza dato dall’anonimato

DISTINZIONE MASSA E FOLLA

Massa: vasta collettività di persone unite da interessi che però non sono fisicamente insieme 

Folla: agglomerato ampio di persone fisicamente presenti in uno stesso luogo . L’individuo in questo caso perde la parte razionale per farsi trasportare dalla identità della folla. 


Rousseau

Nel stato di natura, secondo Rousseau , gli esseri umani erano liberi, uguali e non corrotti, vivendo in armonia con la natura. Tuttavia, co...